Grotta Sant'Angelo


La grotta di Sant’Angelo, nel territorio di Lettomanoppello, è considerato uno dei luoghi di culto rupestri più antichi della Maiella. E’ costituita da due ambienti semicircolari, la nicchia più profonda misura 8 metri ed è percorsa in largo da uno zoccolo roccioso sopra il quale è posto un piccolo altare sorreggente una statua dell’Arcangelo Michele. Attualmente vi è collocata una riproduzione in quanto l’originale si trova nel Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara. La statua è stata messa in relazione con la scultura dell’Angelo Gabriele sita di lato alla finestra absidale della chiesa di S. Tommaso di Paterno di Caramanico. Le profonde affinità stilistiche consentono infatti di ipotizzare che ambedue i rilievi siano stati eseguiti nel XIII secolo dalla stessa maestranza.

Davanti allo sperone roccioso doveva sorgere un tempo una chiesa, della quale oggi resta solo un piccolo recinto rettangolare con il fondo pavimentato comunemente chiamato il letto di S. Angelo L’unica notizia su questo luogo è contenuta in una relazione datata 11 ottobre 1844 indirizzata al vescovo di Chieti. In essa si attestata la presenza, nel territorio di Lettomanoppello, di una contrada S. Angelo, nella quale sorge una chiesa già all’epoca diruta ma che fino al secolo precedente era officiata annualmente l’8 maggio. La leggenda narra di un uomo di comprovata santità che era solito dimorare tra il paese e la grotta. Un giorno se ne persero le tracce e venne invece ritrovata la statua rappresentante l’angelo proprio nella grotta dove l’uomo si ritirava.

 

La scultura venne portata quindi nella chiesa del paese ma di qui, dopo tre giorni, scomparve. Era infatti tornata da sola al suo posto e, nel risalire lo zoccolo roccioso, aveva lasciato le proprie orme sulla pietra.